Magia

A piccoli passi sono arrivato fin qua.
Non una grande scoperta, per molti,
eppure sono traguardi importanti
che lasciano impronte sulla pelle e nell'anima.
Il sole stanco è appoggiato sulla forcella;
non ci starà per molto.
Il tempo di concedermi i colori del fuoco,
di questa stagione arida come non mai,
colpevoli in parte di questo disastro.
Mi rifugio nello sguardo che accarezza le piccole cose,
quelle che molte volte abbiamo vissuto in un fiato,
ma che profumano ancora di buono, quasi fosse magia.
Non c'è nostalgia.
Ho imparato a rispettare il passaggio di vita
ed ho capito cosa rimane che abbia valore
e cosa non lascia traccia,
come uno sbuffo di fumo nell'aria.
Il sole è già al di là della valle,
mi piace pensare che ora svegli qualcuno che, come me,
cerca di disegnarne la forma ed i colori.
Nessuna pioggia all'orizzonte per chi ha sete,
solo una brezza che accarezza questi miti pensieri.
Un cammino che continuo insieme a voi,
amici e stranieri,
in un mondo che è troppo piccolo per il male che ci facciamo
e mai così grande per l'amore che possiamo dare.
Non una grande scoperta,
ma chissà, scintilla per chi ha spento la luce della speranza.
Brillano le prime stelle... di un universo infinito
e ancora magia, ne facciamo parte.
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Perdere

Lentamente scompari
nei tuoi sorrisi lontani,
ignorando come il tempo
possa perdere significato.
E le parole non servono più,
stringo la mano e questo è abbastanza.
Ti ho portato dei fiori.
Solo per te, regina madre della mia vita.
Fiori così belli per i tuoi occhi azzurri,
che tanto hanno saputo di me
e che ora, nella solitudine della malattia, si sono smarriti.
A me resta un cassetto di ricordi.
A te, solo un sorriso di neve
in questo ingiusto tepore d’inverno.
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Positivi

Aver tempo di riflettere
l’immagine che mi sta di fronte,
di quello che sono,
in confronto a quanto penso di essere.
I miei stessi occhi
nascondono un mare di possibilità,
punti dove cercare risposte
o perdersi in ulteriori domande.
Riconoscersi, forse,
in un incontro fugace d’innanzi ad uno specchio incauto,
solo materia fisica che svela incongruenze di spiritualità.
Aver tempo di riflettere
guardando fuori, oltre lo specchio,
per vedere e sentire quelli che sono miei pari
e cercano, vivono, il loro mare di possibilità.
(…)
Ogni respiro è una moneta pagata al tempo,
diamo il giusto valore per la ricompensa.
Ogni parola che non porti il bene,
è un ingiuria, una maledetta perdita di tempo.
Ed in qualsiasi tempo ed in qualsiasi dove,
anche un semplice sorriso potrà portare gioia all’infinito,
come un domino di cuori.

Ed i nostri occhi mostreranno ciò che siamo.
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Due punti

Il freddo pungente, come punta di stelle,
in questa limpida notte, che si vede attraverso,
custode di un manto di neve, che pur protegge la vita.
Il respiro è quieto e profondo,
un ricambio d’aria necessario, seppur invisibile,
aprendo una finestra della stanza,
chiusa da troppo tempo.
Uno sguardo alle luci di altre storie mai raccontate
ed uno sguardo al discreto buio del bosco,
dove risiede la mia memoria e la mia fatica.
Tutto qui, in lampi di tempo,
accanto a te, serenamente distratta.
Noi, solitari punti di un universo
che con casualità e fortuna,
si sono incontrati ed amati su una retta d’infinito.

Tutto qui…
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Bianco e nero

Quell’impulso di voler sporcare di nero un foglio bianco,
ma poi la mano si ferma e la penna rimane silente.
I pensieri se ne vanno, così come la neve sui colli,
lasciando fango e sporco dove tutto sembrava incanto.
Il cielo grigio si beffa del sole
ed i colori rimangono spenti e gli umori rimangono stanchi.
Apprezzo il silenzio del bosco, benchè apparente e furtivo.
Occhi che osservano il mio passo e fiutano la mia pista,
ma nulla perturba la natura che dorme beata, girata su un fianco.
Il respiro condensa nell’aria,
nessun contagio possibile,
nessuna distanza da rispettare, solo mille confini da riscoprire
e forse l’occasione di ritrovare se stessi.
Il foglio si è sporcato di nero,
così come l’animo si è sporcato di bianco.
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Da te

Da oltre quel tempo,

inciampo per distrazione,

in un mondo che ho cercato ciecamente,

non sapendo di dover solo fermarmi.

Mani rugose in tasca,

pensieri stracciati e ricuciti all’interno

e le date nere del calendario

senza scritte importanti.

Ferito… e curato da te.

Ieri, solo parole prigioniere della brina

mattutina,

piccoli gioielli senza calore.

Ma ci voleva poco per comprenderle

e liberarle da ogni peso in eccesso.

Guarito da te…

che mi sei accanto

da oltre quel tempo.

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Fosca fu, la sera

O malinconia, che nulla aggiungi al mio dolore,

con questo autunno non se ne vanno solo le foglie sui rami.

Se ne va una parte di me,

come la foglia caduta sul fiume, non può impedire che il fluire dell’acqua

ed il lento morire dell’onda,

ne segni il destino.

Giro i fogli del calendario,

ma non trovo lo stupore di un tempo.

Ecco la vita che mostra fugace il suo volto

ed ora le spalle,

come se stesse partendo verso altri dove,

altri luoghi in cui non ho motivo di stare.

Ma la foschia della sera non è destinata a durare con il ritorno del sole,

con il calore di un cuore che batte e che ha occhi per vedere

oltre la paura, oltre il dolore ed alle nostre semplici imperfezioni.

Perciò straccia queste parole,

sfidale, calpestale e rendile vane,

anche per me, che brevemente le ho amate.

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Quella canzone

Quella canzone,

frantuma i pensieri e poi se ne va,

in un silenzio improvviso, carico di ricordi e poesia.

Impetuosa, come l’onda burrascosa del mare,

profumata, come l’odore del bosco in autunno.

Macina emozioni, confondendo

e sembra non volere finire mai.

Mi distraggo, cercando nel buio della notte

una nota che possa cambiarla.

Quasi che la magia di questa visione,

carica di umidità e castagne sull’erba,

possa farmi ricordare anche le parole.

Una canzone per te, che non puoi sentirla,

nemmeno se urlassi a perdifiato dal monte più alto che c’è.

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Stiamo a casa

Non a caso, stiamo a casa.
Per ritrovare noi stessi, per non perdere gli altri.
La forza di un popolo che non si tocca,
ma arriva nell’animo di tanti,
con rispetto ed umiltà,
con coraggio e determinazione.
Nel silenzio delle strade vuote,
nella voce di chi si opera strenuamente per chi è in difficoltà,
stiamo a casa,
liberi di essere eroi dalla finestra.
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F.

Testimone

Quanto tempo esiste fra me e te?
Come se non vedere delle scritte sopra un foglio
significasse assenza di respiro, di complicità.
Si cambia il numero degli anni in una staffetta senza fine,
così come si alterna la paura ed il coraggio, il dolore e la serenità.
E tutto cambia in me ed in te, anche se a volte sembra che qualcosa rimanga sempre tale.
Le distanze si plasmano alle nostre sensazioni,
come se le unità di misura fossero liquide, inafferrabili.
Poco più in là di questo inchiostro altre cose cambiano,
indifferenti alla mia attenzione.
Il bosco riposa nella solitudine dell’inverno,
di legna accatastata e foglie secche che tappezzano la terra.
Come sempre, mi ci perdo e mi abbandono in emozioni che sanno di odori,
più che di pensieri od olistiche visioni.
Una quiete che sa di beata ignoranza, altrove magia.
Dove il tutto ha lo stesso valore del niente
ed in questo valoroso niente trovo nuovamente tutto.
Ma dove porta tutto questo?
All’inizio di queste parole.
Il tempo che esiste fra te e me è solo un frammento di eternità,
una scheggia di felicità che si scioglierà nel cuore,
un angolo sotteso a quel che siamo e che illumina il limitato spazio del nostro tempo.
Il tempo che esiste fra te e me, forse è solo distrazione,
forse non è nemmeno misurabile,
o forse è una delle ragioni per cui vivo.
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