Interrotto

Cosa ne sarà di un uomo che ha socchiuso il tempo in un cassetto, ripiegandolo con cura tra le pieghe di un vestito mai usato o forse mai voluto?
Cosa ne sarà della memoria dei suoi gesti, che han seguito il volere di altri pensieri e non hanno avuto la forza di mostrare il loro valore?
Cosa ne sarà di un’esistenza che traccia deboli graffi che si confondono alle sferzate del vento di una tempesta?
Dove potrà attecchire quel seme che invano ha sparso per terra, se non lo ha difeso dai predatori e dall’ingiuria del tempo?
Cosa ne sarà di tutte queste parole se sconosciuta ne rimane la lingua?