Storie perse

Uno sguardo improvviso
e poi il tuo volto,
illuminato da splendidi occhi.
Il tempo intorno a me
che si sgretola,
come sabbia che cade tra le dita.
Non c’è più rumore,
solo un suono che è una eco fra te e me.
Dov’è il tuo confine?
Sorpresa da questa impossibile anomalia
che sta per unirci?
Attimi che deridono la realtà
e vivono di un sogno,
o forse di una flebile speranza.
Il calore delle mani che vorrebbero aprirsi
e richiudersi fra le tue.
Si, sei proprio tu e l’ho sempre saputo.
Basterebbe un accenno di labbra,
non distogliere gli occhi
e cedere a quella dannata promessa.
Ma non so perdonare.
.
..


Impatto

Ripenso a quei giorni
della mia solitudine;
accanto a me c’eri tu.
Frecce scagliate all’indirizzo del cuore
debolmente ferito;
accanto a me il guerriero eri tu.
Troppe volte distratto
ed attratto dall’infinito del nulla,
e l’istante dei nostri respiri
segnava il reale passare del tempo.
Non accorgersi che un angelo accanto a me
aveva spiegato le ali.
Pensavo a quell’ombra come mancanza di luce,
come sconfitta dell’essere uomo con una speranza.
In realtà, era solamente uno sfondo più scuro
dove vedere anche la più piccola e debole
possibilità di rinascita.
Perdonami,
se è stata necessaria una lacrima amara,
se è stato necessario morire nell’animo,
se è stato necessario cadere
per capirlo.